Non è ricco chi ha una montagna di soldi,bensì chi ha il neccessario per vivere!
Ha scelto il garage di casa, si è chiuso dentro e si è impiccato. Dario Brazzo, 50 anni, imbianchino di Villadose (Rovigo) si è ucciso lasciando un biglietto in cui chiede scusa ai figli e "ringrazia" le tre persone che, non avendogli mai dato i soldi che gli dovevano, hanno causato il suo dissesto finanziario, spingendolo a togliersi la vita.
L'uomo, che abitava con la moglie e i figli a Villadose, era titolare di una ditta individuale e faceva l'imbianchino per privati e aziende. Ma negli ultimi tempi il calo di lavoro, unito ai mancati pagamenti, ha mandato in crisi la sua attività, facendolo precipitare nella disperazione.
Dei suoi problemi non aveva parlato con nessuno, nemmeno con i suoi familiari, che ieri sera hanno scoperto il suo corpo appeso in garage: «Mio padre era un gran lavoratore che non ci ha mai fatto mancare nulla - racconta il figlio Andrea, 25 anni - ma da due mesi a questa parte si era chiuso in se stesso. Io gli chiedevo "cos'hai papà?", cercavo di spingerlo a confidarsi, lui però non lo ho mai fatto perché evidentemente non voleva farci pesare questa situazione»
Tu che ne sai della vita degli operai Io stringo sulle spese e goodbye macellai Non ho salvadanai, da sceicco del Dubai E mi verrebbe da devolvere l’otto per mille a SNAI Io sono pane per gli usurai ma li respingo Non faccio l’ Al Pacino, non mi faccio di pacinko Non gratto, non vinco, non trinco/ nelle sale bingo/ Man mano mi convinco/ che io sono un eroe, perché lotto tutte le ore.
Operaio in sciopero (io)
Gli articoli scritti su l'Unità, e sul Mercurio!
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