RAI: le retribuzioni dei "disutili" - Prossima fermata: campagna per la disdetta del canone.
Da 1,2 milioni di euro di Vespa ai 400 mila di Pupo, ai 600 mila di Cappon, stipendiato per non lavorare(di Emiliano Fittipaldi - l'Espresso)
PREMESSA: in attesa che la RAI, nel quadro dell'operazione "trasparenza", sempre preannunciata e mai attuata, metta nei titoli di coda le retribuzioni di conduttori e "ospiti", un'idea del Paese di Bengodi ce la offre questo articolo de L'Espresso in edicola. In un periodo in cui lo Stato chiede a bidelli e uscieri del comune di stare fermi quattro anni coi loro stipendi, in genere alquanto miseri, certe cifre pagate ad imbecilli, disutili nella migliore delle ipotesi, dannosi nella norma, non basta più parlare di boicottare gli ascolti. Tanto, se non hai a casa la macchinetta dell'Auditel, dei tuoi non-ascolti non si accorge nessuno. Bisogna toccarli nelle tasche, Dobbiamo disdire il canone. Dobbiamo pretendere, al limite, che la RAI si trasformi in pay-tv: se voglio vedere Fazio o la Gabanelli, pago per Fazio e per la Gabanelli.
E' immorale che il mio canone serva anche a dare 100 milioni al mese "del vecchio conio " a Cappon, tenuto in RAI a non fare un cazzo, o che io debba contribuire a pagare di più la demente microfonata che ogni pomeriggio ci dice "tuttomapropriotutto", che non Milena Gabbanelli, che fa un coraggioso ed impegnativo lavoro di giornalismo d'inchiesta. Gli occhioni sbattenti di Giletti, quello che "mamma perchè mi hai fatto così bello", non rientrano nei miei interessi.
In alternativa alla trasformazione in pay-tv, vogliamo la possibilità di abbonarci solo ad una o più reti di nostra scelta. Col digitale terrestre, questo è tecnicamente possibile. A me basta e avanza RaiTre e RaiNews24. Ma ecco le vergognose cifre che sono emerse finora (lelenco è largamente incompleto, perchè sarebbe utile anche sarebbe quanto paghiamo, per ogni puntata, per le comparsate di onnipresenti, sedicenti "opinionisti" alla Lori Del Santo o alla Alba Parietti):
L'alto dirigente della Rai fa l'occhietto furbo. "Emanuele Filiberto fa un'audience pazzesca, ma l'azienda oggi preferisce non stipulare contratti lunghi e onerosi. Il principe lo paghiamo ad apparizione: non buttiamo i soldi noialtri. Quanto gli diamo? Circa 20 mila euro a botta. Lordi, però". Ventimila sono tanti o pochi per una serata su RaiUno? L'aristocratico di casa Savoia, piaccia o no, è da un annetto un Re Mida degli ascolti, e anche se in una serata guadagna quanto un operaio della Fiat in un anno intero, qualcuno a viale Mazzini pensa che se li meriti tutti. "È il mercato tv, bellezza", ti senti rispondere.
In effetti in Italia il duopolio e la grande generosità del concorrente costringono l'azienda di Stato a pompare da tempo gli stipendi di dirigenti, conduttori, show-man e giornalisti. Nel mondo catodico non c'è crisi che tenga, le buste paga sono sempre in rialzo. Come le polemiche, ormai all'ordine del giorno. Il caso del contratto di Santoro, con stipendio da 700 mila euro lordi l'anno e conseguente liquidazione milionaria, ha scatenato una tempesta culminata con gli strali del ministro Roberto Calderoli. Il leghista pretende che gli stipendi d'oro di viale Mazzini siano sforbiciati. Non dice, però, quali. Lo scorso dicembre Renato Brunetta annunciò che i compensi di giornalisti e conduttori si sarebbero dovuti inserire "nei titoli di testa e di coda", e da allora tutti chiedono maggiore trasparenza.
In attesa che il governo e l'azienda pubblicizzino i dati, "l'Espresso" ha ottenuto dai piani alti di viale Mazzini parte degli stipendi dei divi Rai. Sono le cifre segretissime dei contratti 2009-2010, dati che a volte sommano un fisso alle cosiddette indennità di funzione, stipendioni che - va detto - vanno divisi per il numero delle puntate e che sono legati (si spera) al ritorno pubblicitario del nome.
Partiamo dai dirigenti. Il presidente Paolo Garimberti e il direttore generale Mauro Masi hanno dichiarato di guadagnare, rispettivamente, 448 mila e 715 mila euro l'anno. Sappiamo che i sette consiglieri del cda prendono 98 mila a testa. Tra i vicedirettori quello meglio piazzato è Giancarlo Leone, che guadagna circa 470 mila euro l'anno, mentre l'astro nascente Lorenza Lei tocca solo i 350 mila, esattamente quanto il collega amato da Bossi Antonio Marano. Gianfranco Comanducci, amico storico di Cesare Previti e vicino al Pdl, prende circa 440 mila euro. Nel 2002 la sua retribuzione era di "soli" 235 mila euro. Tra incrementi retributivi, scatti di carriera, promozioni e gratifiche lo stipendio oggi è quasi raddoppiato.
Un altro che non si può lamentare è il direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce, che viaggia sui 400 mila euro l'anno, mentre il direttore di RaiUno Mauro Mazza, designato da Gianfranco Fini, prende 300 mila euro. Pure il giovane Marco Simeon, neo capo delle relazioni istituzionali, a fine mese può sorridere: il suo contratto tocca i 190 mila euro lordi. Sorprende, invece, che Claudio Cappon, l'ex direttore generale voluto da Romano Prodi, continui a percepire circa 600 mila euro senza avere - in pratica - alcun incarico di peso. "Io ho un contratto a tempo indeterminato. La Rai avrebbe due possibilità", spiega Cappon, "potrebbe liquidarmi dandomi i soldi che mi spettano o assegnarmi la direzione di una controllata. Per ora non ha fatto nulla, e il rischio di un contenzioso è alto". Come fa un'azienda pubblica a pagare 600 mila euro un manager a vuoto, è un mistero.
Qualcuno, per un ruolo impegnativo, prende molto meno. "È vero, guadagno 150 mila euro l'anno, a volte 180, dipende dal numero delle puntate. E mi sembrano più che sufficienti, sono soddisfatta così": Milena Gabanelli porta a casa con il suo "Report" ascolti a doppia cifra, ed è la giornalista meno pagata della lista de "L'espresso". Meno ricca, per esempio, di Monica Setta, l'eroina di "Il fatto del giorno", in onda ogni pomeriggio su RaiDue, che prende 200 mila euro.
Tra gli uomini, Giovanni Minoli, ex direttore di RaiEducational e oggi capo della struttura che si occuperà della programmazione in occasione dei 150 anni dell'unità d'Italia, ha uno stipendio che arriva, tra fisso e indennità, a 550 mila euro. Il numero di puntate che conduce e di cui è autore supera le 200 l'anno. Bruno Vespa, che è esterno, prende invece più del doppio: 1,2 milioni, mentre "Ballarò" porta nelle tasche di Giovanni Floris 450 mila euro l'anno. Anche il conduttore in forza a RaiTre uscendo dall'azienda oggi guadagna più di prima, assumendosi come contropartita, dicono i suoi, "i rischi insiti in una collaborazione a tempo". Il contratto di Minzolini non è nella lista, ma una fonte autorevole giura che è simile a quello di Gianni Riotta, "forse qualcosa di più". Riotta nel 2007 prendeva un fisso da 560 mila euro, con bonus che potevano far lievitare la busta paga fino a 610 mila. Chissà cosa ne pensa Lamberto Sposini, ex vice di Enrico Mentana al Tg5, che oggi come conduttore di "La vita in diretta" ha un contratto da circa 250 mila euro l'anno.
Veniamo alle star dell'intrattenimento. Il monte stipendi Rai supera di poco il miliardo di euro, e un decimo finisce nei conti correnti dei contrattisti esterni: alcuni vip vengono pagati attraverso i cosiddetti accordi di volume tra la Rai e altre società come Magnolia ed Endemol. Una delle dive più pagate è Antonella Clerici: il contratto in scadenza era di circa 1,5 milioni, cachet che comprendeva anche la conduzione del Festival di Sanremo. Il nuovo accordo, pare, sarà ritoccato al rialzo. Il suo successore all'Ariston dovrebbe essere Carlo Conti, che oggi guadagna 1,3 milioni l'anno. "Un affare", chiosano da viale Mazzini, "vista la mole di serate che dirige". Conti è l'uomo-ovunque: fa "L'eredità" tutti i santi pomeriggi, "I migliori anni" il venerdì sera, da un po' "Voglia di aria fresca", per non contare le serate Rai in cui gioca a fare l'ospite.
La famiglia Angela ha invece un profilo diverso, come diverse sono le buste paga di padre e figlio: insieme costano poco più di un milione di euro, ma 750 mila sono per Piero, solo 300 mila appannaggio di Alberto. Se tutti sanno che Fabio Fazio sfiora i 2 milioni l'anno per il suo "Che tempo che fa", seguito dai 700 mila di Serena Dandini impegnata a difendere le serate (sempre su RaiTre) di "Parla con me", nessuno sa che Pupo ha strappato un contratto da 400 mila euro l'anno, di poco inferiore a quello firmato da Max Giusti: il comico che conduce dal 2008 "Affari tuoi" ed è ora in onda con "Stasera è la tua sera" prende circa mezzo milione.
Massimo Giletti, eroe settimanale dell'Arena di "Domenica In" e giurato in "Ciak...si canta", guadagna invece 350 mila euro l'anno, 50 mila in più dell'ex zarina dell'azienda Alda D'Eusanio, in onda sempre la domenica ma su RaiDue. Molto meno guadagna la show girl che ha sostituito con grandi polemiche la Clerici alla "Prova del cuoco": la giovane Elisa Isoardi da Cuneo, classe 1982, prende per spiegare ricette e ospitate varie 180 mila euro tondi tondi. Non male, visto che il più anziano Osvaldo Bevilacqua, dal 1977 al timone di "Sereno variabile", può contare su 250 mila euro l'anno. Guarda tutti dall'alto in basso l'immenso Pippo Baudo: il mito resiste anche nel cachet, visto che i 900 mila euro l'anno sono riservati davvero a pochi.
Avete fatto i conticini? io si: nell'articolo sono citate le retribuzioni di solo 31 beneficiati (nomi scritti in neretto), che rapinano, tutti insieme, 18 milioni di euro all'anno. Trentasei miliardi di lire. Rapina media: 580.000 € all'anno. La meno pagata di tutte? Milena Gabbanelli, brava ma scomoda. Meno pagata persino della "senz'arte né parte" Elisa Isoardi, che conduce una faticosa e rischiosa esistenza parlandoci della parlandoci di coda alla vaccinara e di carciofi alla giudea.
La demenziale Monica Setta pagata 200.000 € all'anno, per dire sciocchezze per le quali dovrebbe diventare una stella fissa di Blob. Ora basta. Col "monte salari" di questi 31 (ma in RAI ce ne sono, imboscati dappertutto, a centinaia), si potrebbero mantenere 1500 lavoratori della generazione degli 800 euro. E' giunto il momento di dire basta a questo stato di cose. Con le buone, o con le cattive. Io intanto mi iscriverò ad un corso di lavoro a maglia. Voglio diventare un bravo tricoteur, e sedermi in piazza, ad aspettare che venga eretta la ghigliottina. Sarò in prima fila.
...l'abbonato RAI ha sempre un posto in prima fila...
............a prenderla nel didietro però................
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