Operaio in sciopero (io)

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Bologna 27/01/2011

Gli articoli scritti su l'Unità, e sul Mercurio!

domenica 19 febbraio 2012

Lettera aperta all'On.Veltroni

Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare dall'alto in basso un altro uomo solo per aiutarlo a rimettersi in piedi.


Caro Onorevole, siccome ancora stamattina dalle colonne della Repubblica, leggo (ebbene si, leggiamo anche noialtri operai, e ci documentiamo,ma voialtri non lo sapete) che, per l'ennesima volta è uscito il Veltroni pensiero per quanto riguarda il lavoro, allora ho pensato di dire un'attimino la mia,visto che di LAVORO io ne capisco sicuramente più di lei e tanti suoi colleghi messi insieme,perche generalmente mi esercito in una fabbrica per 40 ore alla settimana,timbrando il cartellino, e facendo il rapportino di fine giornata per rendicontare ciò che ho prodotto(cosa che credo a lei e tanti suoi colleghi non li è mai capitato di fare) ,tutto questo per prendere una busta paga che è lontana anni luce dal dettato della nostra Costituzione ,la quale recita :
Il Lavoratore ha diritto ad un salario pari al lavoro che ha prodoto,ed in ogni caso abbastanza da consentirgli una vita dignitosa per se e la sua famiglia.
Questo già oggi non succede caro Veltroni,per la mia categoria,certo non posso dire lo stesso per la sua!
Volevo soltanto replicare alla sua uscità sul Art.18 caro Veltroni, e dirle che:
Solo chi non ha mai lavorato duramente in una fabbrica può permettersi di parlare a cuor leggero del lavoro, ed è fin troppo evidente che lei non l'ha mai fatto,di cui l'enfasi con la quale lei ogni volta sparla di sproposito dell'argomento  LAVORO!
Da operaio quale sono ,mi permetto di fale fare una riflessione sul LAVORO,circa la situazione mia e di milioni di individui che ogni giorno entrano nelle fabbriche(e spesso non escono vista la frequenza con cui si muore sul lavoro) e che nonostante tutto producono ricchezza per loro le loro famiglie ed il paese intero,pur essendo con le tute sporche,e le mani unte per tutto il giorno,mentre la sua categoria va in giro blatterando di cose che non conosce,per essendo sempre belli freschi,e profumati, nonchè strapagati ,nonostante produciate solo debitomper noialtri ed il paese!
Vede, se lei indossasse le scarpe antinfortunistiche che indossiamo noi,mangiasse lo stesso pane che mangiamo noi(cum panis, di cui la parola compagno che ci contradistingue)se avesse tutti i problemi che abbiamo ogni santo giorno noi (troppe le cose da pagare rispetto a quello che guadagniamo) se le capitasse di cadere come spesso succede a noi,e sopratutto di rialzarsi ogni volta come siamo costretti a farlo noi,se dovesse cambiare lavoro troppo spesso ,come capita a noi(perdendo ogni volta una fetta di diritti che aveva acquisito con anni di lavoro) allora e solo allora caro signore ,lei potrebbe permettersi di parlare di LAVORO e di diritti dei LAVORATORI!
Siccome la sua categoria non mi risulta abbia questi problemi, anzi mi pare tutt'altro che precaria,io le suggerisco di trattenersi dal fare proclami  che non toccano mai i suoi diritti, ma solo i nostri!
Se proprio non può farne a meno di esternare il suo pensiero, le suggerirei di andare in Africa(per altro l'ha detto tempo fa che lasciva la politica per andare in Africa) e magari iniziare lì la sua riforma del mercato del lavoro,sempre che gli Africani, non siano più avanti di noi nella materia!
Cordialmente Nicola l'Operaio!

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